Miliardi di bottiglie di plastica: uno spreco insostenibile
Pubblicato da GocciaSana in Lo sapevi che...? · 11 Dicembre 2020
Il commercio di acque in bottiglia è uno dei business più proficui al mondo, ma soprattutto è uno di quelli che causa più danni al nostro ambiente.
Prima di approfondire, voglio mostrarti alcuni dati per farti capire l'entità del problema:
188 litri: consumo annuo pro capite in Italia nel 2017 (uno dei più alti in Europa)
117 litri: consumo annuo medio pro capite in Europa nel 2017
154 miliardi: numero di bottiglie di plastica prodotte ogni anno
81 milioni di litri: quantità di petrolio utilizzata ogni anno per la produzione delle bottiglie di plastica
600 miliardi di litri: quantità di acqua utilizzata ogni anno per la sola produzione delle bottiglie di plastica
46 miliardi: numero di bottiglie consumato solo in Europa all'anno
8,4 miliardi: numero di bottiglie consumato in Italia all'anno
259: marchi italiani di acqua in bottiglia
300000: tir che mediamente trasportano l'acqua in Italia
150 litri: consumo medio di gasolio che produce un solo tir che trasporta 17000 bottiglie per 500 km
450 anni: tempo che una bottiglia di plastica impiega per degradarsi
100 miliardi di dollari: giro d'affari annuo per il commercio delle acque in bottiglia
La maggior parte delle bottiglie di plastica prodotte affronta un viaggio di centinaia o talvolta migliaia di chilometri per arrivare nei paesi in cui non viene prodotta a sufficienza o scarseggia.
Le multinazionali che gestiscono questo giro d'affari sono sempre le stesse: Coca Cola, Nestlè, PepsiCo, Hangzhou Wahaha Group, San Pellegrino, San Benedetto, Sant'Anna e pochi altri.
Potrei andare avanti all'infinito, ma come vedi questi numeri sono sufficienti a capire quanto sia pazzesco e fuori controllo questo business.
Il paradosso che salta all'occhio è che più cresce l'interesse dei media per la plastica negli oceani con tanto di giornate dedicate al problema e campagne di sensibilizzazione, e meno i media si occupano dell'enorme spreco e ingente disastro ambientale causato dal business delle acque in bottiglia.
Sembra quasi che ci sia una campagna volta a occultare il problema o a minimizzarlo.
La domanda è: vale davvero la pena penalizzare così il nostro ambiente per avere in cambio un'acqua che contiene microplastiche e sostanze dannose come arsenico, nitrati eccetera?
So bene quanto le pubblicità rendano allettanti certe caratteristiche che sembrano prerogativa esclusiva di alcuni marchi, come la decantata acqua che ti aiuta a mantenere la linea, quella che favorisce la diuresi, quella povera di sodio, quella che fa bene ai lattanti...la verità è che le pubblicità sono spesso ingannevoli o fuorvianti, e molto spesso l'acqua che scorre nei nostri rubinetti non ha nulla da invidiare alle acque in bottiglia. Ancora meglio, con un impianto di purificazione a osmosi inversa si può purificare l'acqua eliminando tutti i residui inquinanti per rendere l'acqua ancora più sicura regolandone la mineralizzazione secondo i propri gusti.
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